martedì 24 gennaio 2012

L'autobus di Rosa...











“L’autobus di Rosa”

Ecco che sta passando un autobus: è quello di Rosa Parks. La donna che divenne un’icona del movimento per i diritti civili dei neri d’America. Perché può capitare che il piccolo gesto di disubbidienza di una sola persona metta in moto un’azione di rivolta collettiva. Così accadde nel 1955 a Montgomery in Alabama quando Rosa Parks venne arrestata per non aver ceduto il posto a un passeggero bianco. Un “No” sereno di chi sta nel giusto (che ricorda quel“Avrei preferenza di no” di Bartleby lo scrivano del grande Herman Melville) che diede inizio alla rivolta degli Afroamericani, finché dopo più di un anno non arrivò la vittoria, con la proclamazione, da parte della Corte Suprema, di anticostituzionalità della segregazione razziale sui mezzi pubblici.

Il bel racconto di Fabrizio Silei parte dai giorni nostri: il nonno conduce il piccolo Ben all’Henry Ford Museum per mostrare e fargli conoscere la storia dell’autobus di Rosa Parks. Ma soprattutto, per chiedere scusa. Perché la sera dell’arresto di Rosa, lui era su questo autobus. Però non mosse un dito, non appoggiò la donna. E questo è il pesante senso di colpa che ha portato addosso per tutta la vita. Ora, il regalo del nonno arriva sotto la forma di un insegnamento prezioso: non bisogna essere indifferenti nella vita; bisogna schierarsi quando si è nel giusto o si riceve una ingiustizia.

La narrazione di Silei è in formidabile e intelligente dialogo con il racconto per immagini di Maurizio Quarello. L’intenso colore delle tavole che racconta il presente, viene sostituito dal bianco e nero (che ricorda le inquadrature dei film dei grandi registi americani; John Houston, John Ford, per dirne due) che rende meglio il clima soffocante delle prevaricazioni e violenze dei bianchi verso i neri. Un modo giusto per entrare in quel mondo violento e farlo vivere al lettore (bambino o grande che sia) che impara a conoscere e riconoscere quando ciò, la Storia, si ripete.

“L’autobus di Rosa” è un bellissimo libro edito in Italia da orecchio acerbo in collaborazione con Amnesty International. Pubblicato anche in Francia, Germania, Spagna, Grecia, Brasile e Portogallo.





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